Tredicesimo giorno post transfer
Ci siamo, l’attesa è quasi finita.
Da un lato un po’ mi dispiace uscire da questa fase PUPO, perchè se è vero che l’attesa del responso è snervante e interminabile, devo ammettere che la cova ha i suoi lati positivi.
Se vai oltre l’ansia, le limitazioni, i sintomi e i fantasintomi più o meno gradevoli che questo viaggio comporta, i 14 giorni di cova possono insegnare una lezione importante: vivere la vita giorno per giorno senza farsi troppi progetti. O per lo meno, questa è la lezione che ritengo di aver appreso da questo mio secondo ciclo di PMA, e che vorrei riuscire a portarmi dietro come bagaglio personale da qui all’infinito.
Facile dirlo adesso che l’attesa è quasi finita, penserete. Effettivamente come potrei darvi torto? Ma se ci riflettete, in tutte le favole che si rispettano, l’eroe impara la lezione solo dopo aver superato la dura prova della vita.
Le lezioni che ho appreso da questo ciclo di PMA
Pensavo di essere preparata e di sapere in anticipo cosa aspettarmi. Ecco appunto: mi sbagliavo.
Prima considerazione: ogni stimolazione è diversa dall’altra.
Durante la prima stimolazione avvertivo quasi sempre dolore nel fare le punture, niente di trascendentale, ma mi si formavano lividi e piccoli bozzi sulla pancia. Questa volta, sarà che forse ero più rilassata, sarà che i farmaci erano diversi, ma nonostante facessi ben 2 punture al giorno (l’altra volta solo una) non ho MAI sentito male.
La prima volta andavo sempre con ansia ai monitoraggi temendo sempre il peggio, questa volta invece che ero molto tranquilla.. ho avuto complicazioni dal primo monitoraggio: sospetta ciste ovarica, liquido libero nel douglas e dolori ad ogni ecografia per colpa del mio ovaio sinistro retrouterino che giocava a nascondino tra intestino e utero.
Anche il pickup è stato diverso per sintomi ed emozioni: la prima volta è andato tutto liscio, questa volta c’è stata un po’ di difficoltà nel prelievo con conseguente emorragia, per fortuna risolta senza complicazioni.
Mi sono emozionata più in questo transfer che nel primo, vedere le stelline entrare in pancia mi ha regalato un’emozione che penso ricorderò per tutta la vita. Per assurdo l’altra volta questa fase è passata più in sordina, forse perchè l’ecografia era meno chiara.
Questa cova è partita con uno stato d’animo decisamente più neutro rispetto all’altra volta.
La notizia che tutti gli embrioni in laboratorio non siano sopravvissuti è stata dolorosa allo stesso modo. Lo sconforto e la tristezza credo siano inevitabili. Ero molto triste, molto stanca e demotivata. Avevo solo voglia di dormire e piangere. Mi sono focalizzata quasi subito sul piano B perchè “tanto è andata male anche questa volta”. Per qualche giorno ho quasi smesso di pensare che avevo altri 2 embrioncini in pancia.
Una mattina il mio compagno mi ha fatto un discorso bellissimo e ha parlato alla mia pancia. Mi ha fatto commuovere, non che ci voglia tanto in verità, ma davvero mi ha toccata nel profondo e mi ha regalato speranza. Se non altro mi ha dato la certezza di volere davvero questo bambino e di amarmi tanto, nonostante sia “difettosa”, come dico io.
Ho ricominciato timidamente a crederci, a credere che prima o poi diventeremo genitori.
Torno a crederci e arrivano le perdite. Cado nello sconforto. Mi aspetto che il ciclo arrivi da un momento all’altro. Mi sfogo su Instagram con le mie amiche vitruali e mi arrivano decine di messaggi anche da persone che non conosco che mi riportano esperienze simili concluse con gravidanze andate bene.
“Seee mica potrà capitare a me! Figurati.. vedrai che adesso arriva il ciclo!”
Passa 1 giorno, 2, 3, 4.. le perdite vanno e vengono. I dolori sono strani, diversi dal solito.
Corro ogni 30 minuti in bagno. ogni tanto vedo strisce di sangue coagulato, poi ancora macchie marroni. Penso di tutto, passando dalla Speranza allo Sconforto più e più volte nel giro della stessa ora. Il ciclo però non è ancora arrivato. Posso tornare un pochino a crederci.
Questa notte avevo crampi prima a destra e poi a sinistra, mi sono addormentata immaginando che fossero due gemellini. Fantastico senza freni su quello che sta accadendo nella mia pancia, vedo due camere gestazionali che si creano e i globuli rossi in stile “esplorando il corpo umano”. Lo so, è contro il mio credo fantasticare così spudoratamente. So che mi farò male il doppio se cadrò e tutte queste storie… ma se così non fosse? Se fossi proprio io la fortunata questa volta?
Dicono che sognare non costa nulla
Il mio percorso è quasi giunto al termine e anche se non ho ancora il responso mi sento sollevata.
Sono serena.
(Aggiornamento dell’ultimo minuto: Le perdite si sono placate, l’assorbente è pulito da 4 ore. – Aggiornamento 2: le perdite sono tornate…leggere ma ci sono)
Il mio lietofine non c’è ancora stato, ma so che arriverà. Magari la lieta notizia non sarà domani, ma succederà.. prima o poi so che accadrà.
Grazie davvero di cuore a tutte voi che mi avete accompagnate durante questo mese di stimolazioni, monitoraggi ed attesa. La mia salute psicofisica è anche merito vostro. Grazie davvero ♥
Ci aggiorniamo domani con il grande verdetto finale.
Un abbraccio
Aspirante Mamma
❤️❤️❤️
Amica mia ♥
Cara aspirante mamma! I tuoi pensieri mi ricordano molto i miei! Se posso darti un consiglio, è quello di non smettere di credere e di crederci. Dopo periodi neri in cui non speravo e non pensavo a nulla per rischiare di rimanere illusa, adesso, dopo un primo transfer finito in biochimica ( è stato il mio primo positivo dopo anni di tentativi) ed un secondo transfer negativo ( senza perdite, seno gonfio e nausea… tanto da farmici sperare davvero…) ho deciso che io voglio pensare che questo bambino lo avrò. Che è in arrivo e che la nostra stanzetta degli orrori diventerà presto la sua cameretta ( e che poco a poco stiamo sistemando e ripulendo proprio in attesa di lui/lei). Andava di moda un pò di tempo la teoria sulla legge dell’attrazione. Ovvero ti arriva ciò che pensi. Ed allora se per non illudermi non mi formo nella mente l’idea di noi come mamma e papà, di una pancetta da coccolare e di un bimbetto/bimbetta che ameremo anche quando ci farà impazzire per i mille motivi per cui spesso i bimbi ti fanno impazzire, allora questo bimbo/bimba forse non arriverà davvero. Ci sono stati gli stop. Ci sono state le docce fredde. E non dico che non ce ne saranno altre, ma ora come ora sto pensando che la prossima volta sarà La VOLTA. La mia volta, La nostra volta. E con tutto il cuore di persona che come te sta “combattendo” per questo sogno ti auguro che questa sia la TUA anzi la VOSTRA Volta! Coraggio. Credici. Pensa a questi tuoi embrioncini come due pupetti che presto sgambetteranno per la casa, urlando, facendo casino, rompendo vasi e ridendo per ogni loro piccolo disastro e che proprio mentre sarai al culmine delle crisi da mamma ti arriveranno incontro riempiendoti di baci e di coccole, e ti faranno sciogliere il cuore, facendo capire che è proprio per quel momento preciso che hai affrontato tutto questo percorso.
Perchè quell’amore ne vale la pena.
Un abbraccio
Ciao Cinzia, ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza, anche se mi si stringe il cuore ogni volta che leggo di esperienze non andate a buon fine, non ancora per lo meno. Hai assolutamente ragione, se non ci CREDIAMO con tutte le nostre forze che altro ci resta? Mi prendo volentieri la tua ventata di ottimismo e ti auguro di cuore che il tuo, anzi il vostro sogno, si possa realizzare al più presto. Magari ancora prima del prossimo tentativo di PMA… mai dire mai 😉 Un grande abbraccio ♥