Il mio secondo pick-up ovocitario

Esattamente 24 ore fa mi trovavo nella sala d’attesa dell’ospedale aspettando il mio turno per il prelievo degli ovociti. 

Rispetto al primo pick-up, effettuato 6 mesi fa, questa volta ero decisamente meno agitata. Ero contenta di essere giunta al primo “traguardo”, certo, ma ho vissuto la giornata con più distacco, quasi come se si trattasse di una mattinata in ospedale come tante altre.

La mia esperienza all’ Humanitas di Rozzano (Milano)

L’organizzazione e l’efficienza di questo ospedale mi hanno davvero colpita. L’approccio è stato molto più formale rispetto alla mia prima esperienza in Clinica Zucchi.

La sala d’attesa è ben separata dal reparto operativo. Tutti sono seduti composti e in silenzio in attesa della chiamata, che, per motivi di privacy, non avviene per cognome ma per numerino: A+numero lei, B+lo stesso numero lui. La coppia non entra insieme in reparto: dal momento in cui si accede non ci si vede più fino alle dimissioni (quindi, non fate come noi che non lo sapevamo.. salutatevi prima con un bel bacio di incoraggiamento!)

Nel reparto PMA la gentilezza e la bravura di infermiere e staff medico mi hanno fatta sentire subito a mio agio. Ti accolgono con un grande sorriso e ti danno un armadietto con chiave per riporre le tue cose. Non occorre pigiama ne cambio perchè vengono subito fatti indossare camice, calzari e cuffia.

Una volta pronta, ti fanno accomodare nel tuo letto, situato in una stanza con una decina di altre donne ricoverate in day-hospital per il tuo stesso motivo.

E’ stato tutto molto diverso dalla prima esperienza: il fatto di non avere i mariti, i cellulari e i nostri effetti personali con noi ha reso il tutto più raccolto, meno confusionario e sicuramente più igienico e serio. Un ambiente meno confidenziale, quello sì, ma anche molto più tranquillo e rilassato.

Una volta a letto, prontamente le infermiere ti spiegano passo passo come andrà la giornata ed eseguono tutte le procedure “a domicilio”: cardiogramma, prova della pressione, misurazione della saturazione del sangue ed inserimento della canula per le flebo. Poco dopo arriva l’anestesista che ti farà tutte le domande di rito (hai allergie? quando hai fatto l’ultima puntura? ecc.)

Pick-up step by step – presso ospedale Humanitas di Rozzano:

  • Accettazione all’orario indicato durante l’ultimo monitoraggio ecografico
  • Attesa della convocazione nel reparto PMA
  • Chiamata di lui per il prelievo spermatico
  • Chiamata di lei per il ricovero
  • Preparazione pre-operatoria (cardiogramma, pressione, saturazione del sangue, inserimento canula per flebo, colloquio con anestesista, somministrazione di flebo)
  • Attesa della convocazione in sala operatoria 
  • Intervento di prelievo ovocitario in sedazione profonda (durata dell’intervento circa 20-30 minuti)
  • Riposo in osservazione post operatoria  (1 ora circa)
  • Attesa di minzione spontanea e somministrazione di colazione leggera
  • Osservazione (1 ora circa)
  • Dimissioni

Ancora un po’ di attesa ed arriva il mio turno. Mi portano in sala operatoria e anche qui mi hanno fatta sentire subito a mio agio. Un paio di domande e come per magia cado in un sonno profondo…

 

Zzzzzz Zzzzzz

 

Quando mi svegliano sono al mio posto nella sala, avvolta da una bellissima sensazione di “ubriachezza allegra”. Sento un po’ di dolori a sinistra, la parte che mi faceva già male anche nei giorni precedenti. Mi dicono che l’intervento è stato un po’ più impegnativo del previsto e che hanno dovuto maneggiare parecchio per riuscire ad estrapolare gli ovociti dall’ovaio sinistro (retro-uterino e adeso ad utero ed intestino). Ho avuto un po’ di perdite emorragiche durante l’intervento quindi starò in osservazione un po’ più a lungo.

Trascorsa circa un ora e mezza, mi accompagnano a fare pipì, mi riportano a letto e mi servono una colazione leggera.

Dopo un’ altra oretta in osservazione, arriva la dottoressa per le dimissioni che mi comunica che sono stati prelevati 5 ovociti, un ottimo risultato a suo dire, data la difficoltà del pick-up. Mi prescrive 12 ore di riposo assoluto, Tachipirina all’occorrenza e ovuli di Progefikk ogni 8 ore.
Se va tutto bene verrò convocata giovedì per il transfer.

Uscita dal reparto PMA trovo il mio compagno ad aspettarmi. Era parecchio preoccupato visto il prolungarsi dell’attesa, purtroppo non aveva ricevuto notizie sul mio stato di salute. Ma tutto è bene ciò che finisce bene.. “Non ti sbarazzerai di me tanto facilmente!” 🙂

Torniamo a casa, mi piazzo sul divano come una bella balenottera spiaggiata. Mi faccio accudire e coccolare da lui. Devo ammettere che ogni tanto è bello farsi servire e riverire, anche se l’istinto è sempre quello di alzarsi e non quello di chiedere (come invece sarebbe raccomandabile fare in questi casi… )

Ho un po’ di dolori da ciclo e perdite, ma sono sopportabili e preferisco andare a dormire senza prendere antidolorifici.

 

Il giorno dopo il pick-up

Come sto adesso?
Oggi la situazione è rimasta pressochè invariata, qualche dolore e perdita da ciclo scarso. Sono a letto perchè mi sento poco stabile e un po’ abbacchiata.. ma tutto procede bene.

Quali sono le mie emozioni e i miei pensieri?
Non mi sto facendo molte aspettative. Sto pensando poco a quello che sarà. 
Non ho fatto il calcolo da oggi a + 9 mesi, da oggi a tra 14 giorni, da oggi al transfer. 
Non è pessimismo, almeno credo, ma è realismo. Non penso che andrà male, non penso che andrà bene. Non penso e basta. L’altra volta ero super fiduciosa.. è andata male e sono sprofondata. So che questo mio distacco è un modo per difendermi, ma sono davvero consapevole che la PMA rappresenta un tentativo e non la certezza assoluta: può andare bene e può andare male. La mia vita, la mia felicità, non dipenderanno dall’esito. O almeno, vorrei che fosse così.

Diversamente dalla prima PMA, questa volta non ho molta voglia di condividere l’esperienza con chi mi sta fisicamente vicino (a parte il mio compagno ovviamente, e la mia migliore amica che presto si sottoporrà anche lei alla PMA di secondo livello dopo 4 IUI purtroppo andate male), ma la racconto dettagliatamente e volentieri a voi, amiche e lettrici virtuali, perchè so che se siete in procinto di intraprendere questo percorso ogni informazione vi sarà utile.
Conosco bene la brama di reperire notizie sulla PMA da chi ha vissuto l’esperienza direttamente.
A noi delle informazioni da manuale non ci interessa gran che, molto meglio sentire racconti genuini e sinceri da donna a donna.

 

Vi terrò aggiornata sui prossimi step. 

Se volete farmi delle domande scrivetemi nei commenti qui sotto o contattatemi su Instagram. Per me è un piacere dare e ricevere supporto.

 

Un abbraccio

Aspirante Mamma