Quando la prossima FIVET? 7 Giorni per decidere
Se il primo tentativo di fecondazione in vitro è andato male, quando è consigliabile fare il secondo?
Io ho 7 giorni di tempo per decidere se sottopormi ad una seconda FIVET a fine mese presso la clinica Zucchi (dove ho effettuato la prima fecondazione in vitro) oppure se attendere fine agosto per il mio primo tentativo in HUMANITAS (centro di eccellenza per laboratori PMA all’avanguardia).
Onestamente? Non so cosa fare.
Rimandare una decisione è di per sé una decisione.
Frank Barron
Due mesi fa mi sono sottoposta alla mia prima FIVET ed ho vissuto una delle più grandi delusioni della mia vita: l’esito negativo. Dopo un periodo di tristezza profonda e di isolamento dal mondo esterno, ho piano piano ritrovato la forza per rimettermi in carreggiata.
Sono tornata alla vita di tutti i giorni ed ho ricominciato a svolgere tutte le attività quotidiane.
Dopo tanti mesi di pensieri assillanti, in cui la mente era 24 h su 24 ciclicamente sintonizzata su programmazione, aspettative, paure e speranza in un festival dell’ansia che mi ha tolto qualsiasi interesse al di fuori della ricerca della gravidanza, ho finalmente ricominciato a vivere nel presente.
Come per magia, il dolore si è trasformato in consapevolezza e mi sono resa conto che l’ordinario è un dono straordinario.
Da 1 mese a questa parte mi sento serena. Ho ricominciato a mangiare di tutto, moderando le privazioni dettate dalla dieta pro-fertilità.. ed il cibo non mi è mai sembrato tanto buono. Sono tornata a nuotare, per la prima volta mi sento davvero felice di fare sport. I colori mi sembrano più brillanti. Mi alzo quasi sempre con voglia di andare al lavoro, senza levatacce e tappa fissa in ospedale. Ho ritrovato l’intimità col mio uomo.. ed è impagabile. Bevo un bicchiere di buon vino a cuor leggero ed esco la sera senza timore degli orari da rispettare per le punture. Sto in mezzo alla gente senza dover fingere di stare bene: sto bene per davvero ed è bellissimo.
Ed ora che ho riconquistato tutto questo.. sono pronta ad eseguire un nuovo ciclo di PMA che potrebbe sconvolgere il mio precario equilibrio?
Altro giro, altra corsa
In questi giorni ho ricominciato con i consulti ginecologici in diverse strutture milanesi: San Raffaele e Humanitas.
Devo ammettere che questa volta è stato tutto molto più leggero rispetto alle prime visite, non perchè fosse cambiata la diagnosi ma perchè sono cambiata io.
Entrambe le visite mi sono piaciute e le dottoresse mi hanno detto cose simili: la laparoscopia sarebbe utile per una diagnosi più completa e per uno scollamento delle aderenze pelviche causate dall’endometriosi, ma considerando i lunghi tempi di attesa (9-10 mesi), consigliano di passare direttamente ad un secondo tentativo di FIVET o ICSI.
In entrambe le strutture la prima disponibilità sarebbe a fine agosto. Sono stata messa in lista.
Dopo questi due consulti, sono tornata in clinica Zucchi per saperne di più sul fallimento della prima FIVET. Mi hanno detto che la stimolazione è andata molto bene nonostante, purtroppo, l’esito negativo.
La medicina è l’unica scienza in cui 1+1 non fa 2.
Il consulto mi è piaciuto, e anche qui mi hanno detto la stessa cosa: fare subito un secondo tentativo e… rullo di tamburi..
Il primo posto disponibile è fine maggio ovvero fra 2 settimane.
Sono in lista con riserva, ora dipende tutto da me. Ho 7 giorni di tempo per confermare o disdire.
Che fare?
So che tante donne nella mia situazione non ci penserebbero due volte e si butterebbero a capofitto cogliendo questa opportunità.. ma non so se io sono pronta. Non tanto fisicamente quanto psicologicamente. Sto bene, sono serena e spensierata in questo periodo come non accadeva da tanto tempo. E’ come se al momento avessi messo in stand by la ricerca della gravidanza, è come se l’idea di avere un bambino non fosse più lo scopo prioritario della mia vita in questo momento. Lo dico sottovoce, perché in realtà ci penso spesso, continuo a fare test dell’ovulazione e ad avere rapporti mirati (che odio sempre di più perchè creano tensione nella coppia… ma ancora non riesco ad ignorare il periodo fertile)
Sono serena ma so anche che domani potrei svegliarmi e tornare a sentire quel nodo alla gola dato dalla mancanza di un esserino che ancora non ho mai conosciuto, se non nei miei sogni.
Sono egoista se penso che non ho voglia di rivivere ancora l’ansia delle punture, le 2 settimane di monitoraggi e i prelievi quasi giornalieri? Sarebbe così grave se pensassi solo a godermi l’estate senza pensieri, come una donna “normale”?
Probabilmente questo mio atteggiamento è un modo per fuggire dal pensiero di un’altra eventuale delusione.
Rinunciare a questa imminente FIVET significherebbe buttare via un’opportunità che mi è caduta dal cielo. In fondo, mal che vada resta tutto invariato e al ritorno dalle vacanze estive sarei già pronta per un nuovo tentativo in Humanitas… no?
“Cos’ho da perdere?”
“Il mio equilibrio psicofisico” se non sarò abbastanza forte, sprofonderò di nuovo.
E’ strano come sia facile cambiare idea. Qualche mese fa avrei fatto carte false per avere una possibilità immediata… ora che ce l’ho sono davvero combattuta.
Ho paura di soffrire, forse questa è l’unica verità.