Transfer day – trasferimento embrionale procreazione medicalmente assistita

E’ arrivato il fatidico giorno del transfer. Non mi sembra vero di essere già arrivata fino a qui.

Mi sento tranquilla anche se i sogni assurdi che ho fatto questa notte, e che mi hanno svegliata in continuazione, indicherebbero proprio l’opposto.

[ Il sogno più bizzarro? Ho lottato senza esclusione di colpi con Mila Jovovich (chissà da dove è uscita, non sapevo nemmeno come si chiamasse prima di sognarla!) per difendere i miei embrioni. Eravamo in una sala bianca asettica, la classica scenografia dei laboratori nei film di fantascienza, e questa super cattivona cercava di sottrarmi i miei embrioncini. Masi può??
Con tutta la fatica che ho fatto per averli? Scordatelo proprio Mila! Li difenderò con le unghie e con i denti! ]

Esco di casa e dimentico le chiavi nella serratura. (Me ne accorgo solo al rientro ovviamente.)
Arrivo in clinica, solita coda per l’accettazione, e dimentico i miei documenti allo sportello. Per fortuna poco dopo mi chiamano per andarli a recuperare. (Oleèè per fortuna che eri tranquilla Elena!)

Faccio l’ultima pipì concessa ed inizio a bere il mezzo litro d’acqua, come indicato nelle istruzioni per la preparazione al transfer.

Un’altra ora di attesa ed ecco che mi chiamano.

Entro in reparto PMA e mi appresto ad eseguire lo stesso rituale del pickup: mi spoglio – indosso il camice – i calzari – la cuffia – vado a letto.

Ci sono altre ragazze già accomodate in sala, la maggior parte sono le stesse del pickup.
I nostri volti oggi sono molto diversi: siamo tutte più allegre, più sveglie e soprattutto abbiamo voglia di chiacchierare.

L’attesa passa più velocemente e, una alla volta, con un ritmo di 10 minuti in 10 minuti, ci convocano nella sala transfer.

Arriva il mio turno. Belle notizie: 4 embrioni idonei, 2 verranno impiantati oggi e gli altri 2 resteranno in coltura per arrivare a blastocisti. La prossima settimana chiamerò nel giorno indicato per sapere se saranno stati crioconservati. Scopro di aver fatto la ICSI e non la FIVET come credevo. Non conosco i dettagli sul perchè della decisione. Mi dicono anche di aver individuato un piccolo polipo sulla cervice uterina.. ma ero talmente emozionata che non ho nemmeno chiesto approfondimenti.. In questo momento non mi importa di nulla.

Inseriscono lo speculum e con una sonda guidata l’ecografia ha inizio: “Vedi quel puntino luminoso? Li verrà inserito il catetere con gli embrioni.”

E’ questione di un attimo. Entra il catetere, rilascia gli embrioni e li vedo nel monitor correre verso la parete del mio utero.

Che emozione indescrivibile!
Mi sono commossa.. quelle piccole cellule sono il frutto di tanto amore e di tanta fatica.. quelle piccole cellule, se il cielo lo vorrà, diventeranno i miei bambini.
Sembra incredibile che stia succedendo davvero.

Avevo detto che sarei rimasta distaccata per non soffrire, ma è stato impossibile mantenere la promessa. Anche adesso mi accarezzo la pancia e ogni tanto parlo loro come se potessero sentirmi. Speriamo che decidano di restare con noi, sarebbe il regalo più bello di sempre..,

Mi godo la fine di questa giornata bellissima, carica di speranza ed emozioni colorate.
Vorrei che queste sensazioni positive non abbiano mai fine.

Un caldo abbraccio,
Aspirante Mamma

Ufficialmente in stato di PUPO (PREGNANT Until Proven Otherwise)